UN INSIGNIFICANTI ENORME SCOGLIO, aspro e inospitale.
Ecco l'idea che avevano gli antichi greci di Caprea, ovvero terra rocciosa. Erano altri tempi ma la scarsa considerazione per l'isola è confermata dalla gratitudine dei napoletani verso Cesare Ottaviano che, nel 29 a.C., in cambio di quello scoglio selvaggio, diede loro la verde Ischia.
La leggenda trae spunto dalla realtà storica raccontando che un vecchio leccio rinsecchito tornò a nuova vita al passaggio del futuro imperatore Augusto. Qualche tempo dopo ci pensò Tiberio, già avanti nell'età, ma sempre affascinato dagli ozi e la bella vita a stabilire che questo scoglio sarebbe diventata residenza imperiale.
Oggi, dopo duemila anni, Capri è una delle capitali mondiali del turismo. Da insignificante scoglio a isola di sogno, la metamorfosi è stata totale. Quella primitiva e spigolosa donnaccia si è trasformata in una signora elegante, ingioiellata e un po' snob. Ischia, poco lontana, guarda i Campi Flegrei e come tutti i luoghi del golfo di Napoli è stata tappa dei viaggiatori del grand tour affascinati dalle scoperte archeologiche e dall'esplorazione di questi luoghi sospesi tra cielo e mare. Ischia e Capri abitano lo stesso mare ma hanno pochi aspetti in comune. L'impatto con l'atmosfera caprese suscita emozione: la piazzetta, i vicoli bianchi, l'eleganza di vetrine d'autore e panorami mozzafiato fanno di questo luogo una meta molto ambita. Il turismo dei grandi numeri che affolla la famosa piazzetta e le spiagge è un fenomeno più recente di quel movimento intellettuale e artistico che nel secolo scorso ha contribuito a regalare un'immagine esclusiva all'isola. Bianca e dai profili decisi, Capri si contrappone alle forme smussate del tufo di Ischia. La natura vulcanica dell'isola verde è evidente e, a parte disastrosi terremoti, è nella diretta connessione col sottosuolo il tesoro dell'isola: le acque calde che sgorgano dalle sorgenti termali sono l'esclusivo patrimonio di questa terra che dal XVII secolo è meta di turisti in cerca di cure e benessere. I viaggiatori che non amano le mondanità non hanno di che preoccuparsi: Capri e Ischia sono due capitali internazionali del turismo ma offrono angoli di grande suggestione anche per gli amanti della natura e dei grandi spazi.
Sole e mare ma non solo. Scoprire Capri passo dopo pas so riserva grandi sorprese e indimenticabili colpi d'occhio.
Uno dei percorsi più affascinanti è il sentiero verso il belvedere di Tragara che aggira la parte orientale dell'isola.
Dal belvedere si scende attraverso una scalinata sulla via di Pizzolungo, un vero e proprio balcone naturale sui Faraglioni.
Si cammina tra le essenze della macchia mediterranea dominata dalle ginestre e dai pini d'Aleppo osservando i piccoli petali azzurri (Iella Lithodora rosmarinifolia, uno dei tanti endemismi dell'isola. Poi è la volta di punta Massullo con la singolarissima casa dello scrittore Curzio Malaparte che anticipa di poco lo spettacolo del bellissimo Arco Naturale dove comincia la via del ritorno verso la piazzetta di Capri. Altre due mete imperdibili del viaggio caprese sono la via Krupp che si raggiunge facilmente dai giardini di Augusto: il tortuoso viottolo scende al mare aggrovigliandosi su se stesso e assecondando le pareti verticali dell'isola.
Gli amanti dei grandi panorami invece troveranno pane per i propri denti lungo il sentiero che da Anacapri la vetta del monte Solaro, con i suoi 589 metri, il tetto dell'isola.
L'escursione parte nei pressi di villa San Michele, la splendida casa dello scrittore e medico svedese Axel Munthe ricca di testimonianze archeologiche e caratterizzata da uno stile architettonico assolutamente unico e originale. Il sentiero sale dolcemente verso il monte Solaro (si può prendere anche la seggiovia) da dove si gode di un panorama a 360 gradi sull'intero golfo da Ischia, Procida, Napoli e la penisola Sorrentina. Dalla vetta si può scendere direttamente a Capri passando per l'eremo di Santa Maria a Cetrella, uno dei luoghi più affascinanti dell'isola che prende il nome dall'erba aromatica cedrina; i segnali bianchi e rossi del Cai indicano la via che si tuffa tra le rocce (nessuna difficoltà tecnica) del Passetiello scendendo con decisione verso Capri. E prima di lasciare l'isola non si può non fare un viaggio d'altri tempi sulla funicolare che sale e scende da Marina Grande, raggiungibile dial porto con i mezzi pubblici.