Isole del Mediterraneo
Condè Nast Traveller - 01/07/2008
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L'altezza delle isole è un conto, un altro la verticalità. Vi sono isole alte e piatte, orizzontali dunque, e isole basse, ma ripide e scoscese, dunque verticali. Santorini è un'isola verticale: L'impressione di poter precipitare da un momento all'altro, di finire in quel mare troppo lattiginoso e opaco, troppo verde per il troppo ferro, troppo caldo per qualcosa che là sotto è ancora vivo, questo senso inquieto è costante. Ma la più verticale delle isole è anche la più serena, quella più radicalmente, direi scientificamente, privata di ogni inquietudine. Capri sembra sia stata immaginata e modellata in un'accademia di belle arti. Ogni roccia, ogni albero, ogni scorcio sembrano disegnati per essere archiviati in un quieto catalogo della perfezione. E l'assoluta verticalità dell'isola, il fatto che si guardi sempre o in su o in giù, sembra un artificio espositivo, come un cavalletto disposto per poterlo meglio esibire e meglio apprezzare i singoli esemplari. Anche la vita degli uomini finisce così per comporsi quasi spontaneamente in quadri prevedibili e proprio per questo privi di ansia. Il vecchio imperatore avvolto nelle sue trame sanguinose, Lenin e Gorky che giocano a scacchi, gli scrittori fine secolo, gli aristocratici tedeschi innamorati del classico e sensibili agli scuri giovinetti mediterranei. Su tutto la calligrafia delle rocce sul mare, dei pini contro i tramonti, in un aria ferma, senza tempo, come sotto la grande campana di vetro dell'eternità.